Il Trentennale
Il trentennale per una Cooperativa Sociale nata su iniziativa di poche, ma volenterose persone, che avviò la propria attività con la gestione di alcuni piccoli parcheggi estivi e che è giunta, ai giorni nostri, con un carico occupazionale medio di 178 persone ed un bilancio di oltre 4 milioni di euro, merita di essere ricordato con un documento che analizzi, sotto tutti i punti di vista, chi siamo e cosa facciamo. Da qui l’idea di regalare a noi stessi e di tramandare, a coloro che prenderanno il nostro posto, un bilancio sociale, vale a dire un approfondimento sul bilancio di un’azienda che occupa prevalentemente persone svantaggiate e gli effetti che ciò determina sul piano sociale, in sinergia con l’attività posta istituzionalmente in essere dalla pubblica amministrazione.
Non a caso i Comuni di Cesenatico e Bellaria Igea Marina sono soci di questa Cooperativa.
Scrivere queste brevi righe di introduzione, per me che sono stato tra i soci fondatori della Cooperativa, che oggi ho anche l’onore di presiedere e che sono testimone attivo della disabilità, mi riempie di gioia e orgoglio.
Soprattutto anche perché nel 2010, dopo alcuni anni di difficoltà economica e di perdite gestionali, siamo riusciti a chiudere i conti con un attivo di bilancio.
Non potevamo farci miglior regalo per i trent’anni della nostra storia.
Storia che ha visto soci e lavoratori dipendenti impegnarsi per raggiungere gli obiettivi dei lavori assunti, ognuno nei limiti delle proprie capacità e possibilità. Storia che ha fatto della CCILS il punto di riferimento per i Comuni di Cesenatico e Bellaria Igea Marina nel campo occupazionale di persone diversamente abili. Possiamo affermare, senza dubbio di smentita, come la nostra Cooperativa abbia, negli anni, sgravato la pubblica amministrazione nell’assistenza economica rivolta alle persone svantaggiate che presso di noi hanno trovato occupazione ed un meritato compenso per il lavoro svolto.
Ma non ci sentiamo appagati.
Abbiamo ancora voglia di metterci in gioco e scommettere sul futuro con obiettivi che intendiamo raggiungere e rendiamo noti con questo bilancio sociale.
Primo fra tutti quello di aumentare le ore di lavoro per occupare il maggior numero di persone.
Perché a noi non interessa solo l’utile di bilancio ma soprattutto che si possa l’offrire, sempre di più, occasioni di lavoro a persone svantaggiate.
La nostra è una strana azienda, diversa da tutte le altre, perché si sente appagata quando utilizza le proprie risorse nell’aumentare il numero delle ore lavorate. Chi nel privato fa altrettanto?
Il Presidente Remo Scano